Don Pietro Maggi (1829 -1909)
Nel 1864 acquistò l’attuale canonica e si distinse perché impiantò a Volpeglino un osservatorio astronomico e meteorologico che rimase attivo dal 1870 al 1920.
Alfredo Guidobono (1876 -1945)
Volpeglino in particolare può vantare il primato di aver imposto nella zona la coltivazione intensiva del pesco grazie alle pionieristiche sperimentazioni di Alfredo Guidobono: egli, attivo in questo campo forse già dal 1911, per trovare una alternativa alla viticoltura allora gravemente in crisi per le infestazioni di fillossera, finì con il dare il proprio nome, nella versione popolare, alla prima varietà selezionata: la pesca "Waddel", da tutti ancora oggi ricordata come "Guidobono".
Aldo Gentilini - pittore e scultore (1911-1982)
Nato a Genova il 07/02/1911. Si stabilì con il suo studio a Volpeglino. Seguì corsi di filosofia. Fu consigliato da Don Orione a ritirarsi in monastero, rimanendovi tre anni in clausura e praticando l’ascetismo. Ebbe una vita artistica di alti e bassi. Le sue innumerevoli opere venivano da lui cedute per pochi soldi. Era grande ammiratore di San Francesco D’Assisi e perciò non si adeguava al sistema commerciale. Ha esposto in molte mostre collettive e personali in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Canada, America, Australia, Germania e Svizzera. Come già per Guttuso e Brindisi nel 1982 a Bologna gli fu assegnato il premio "LA QUERCIA D’ORO". Si spense nel suo eremo di Volpeglino il 10/08/1982.
Carlo Pedenovi - scultore e pittore (1927 - 2010)
I primi segni di una predisposizione all'arte li ha amanifestati fin dall'infanzia plasmando per gioco piccoli animali con la creta e seguendo, con interesse e curiosità, quando aveva solo sette od otto anni, Sala e Patri, due anziani pittori tortonesi, mentre dipingevano nell'orto dei Capuccini. Ma tra la pittura e la scultura, sarà la seconda a prendere il sopravvento perchè fin dall'inizio, sentendosi sopratutto scultore, ha deciso di seguire la propria vocazione plastica che troverà un solido supporto nel disegno, praticato fin da ragazzo, come copia dal vero, per una interna incoercibile esigenza di espressione. Poco più che ventenne il giovane artista ha cominciato a frequentare lo studio genovese di Antonio Marra dove ha appreso i fondamenti del mestiere. Dopo questa proficua esperienza si è iscritto all'Accademia di Brera dove ha frequentato l'aula di scultura di Luciano Minguzzi, un artista che aveva innestato sul tronco del proprio iniziale realismo suggestioni provenienti dall'Espressionismo e dal Cubismo. Nell'arco di tutta la sua carriera ha saputo mantenere un solido legame con la classicità, con i grandi maestri del passato e con il mestiere tradizionale, rivisitandoli però alla luce dei linguaggi contemporanei. Scultore e pittore figurativo, legato a Volpeglino per radici famigliari, ha scelto di vivere in paese per amore della natura e del vario paesaggio circostante. Per essenza scultore ha plasmato argilla e gesso, ha scolpito marmo e pietra. Ha realizzato opere con forme personali e caratteristiche sui temi sacri e profani. Esperto rocciatore ha preso parte a spedizioni memorabili.